Monte di Cambio (2.081)

E’ da un un po’ che non usciamo e così è assai facile concordare con Giacomo un’uscita per questo sabato.
Bastano due SMS telegrafici con scritto “Domani Cambio?” e “Ok!” e ci ritroviamo al solito baretto in via Salaria che è ancora buio con un cielo stellato che preannuncia una grande giornata in montagna.
Arriviamo al Sebastiani presto con l’idea di fare ancora un po’ di strada in auto ma un muro di neve sbarra il passaggio alla Sella di Leonessa … vabbè vuol dire che faremo un po’ più di cammino per l’avvicinamento all’imbocco del sentiero! E’ freddino ed  un venticello teso ci esorta a completare velocemente i preparativi; da subito c’è una sensazione di silenzio e solitudine che ci accompagneranno per tutto il tempo verso una meta che resta isolata dal circo turistico del Terminillo.
Nel tentativo di evitarci un paio di chilometri lungo la strada (o meglio sopra alla strada coperta da consistenti accumuli di neve) ci portiamo sulla cresta immediatamente ad est della Sella di leonessa con l’idea di raggiungere da lì sopra la sterrata che sale dalla Sella Iacci.
I panorami sono stupendi complice l’aria limpidissima ed il sole ancora basso che con raggi di luce decisi scolpisce luci ed ombre mentre sotto di noi foschie stazionano nel fondo della Valle Scura. Ammirati da questo scenario proseguiamo traversiamo lo Iaccio Crudele senza però riuscire ad individuare il sentiero che dovrebbe correre a destra poco sotto di noi e così, cammina cammina, arriviamo in vista della Sella Iacci che però si trova un centinaio di metri sotto di noi ed è purtroppo irrangiugibile visto che la cresta appena percorsa si interrompe e scende quasi in verticale per di più con parecchia neve.
Bene, come al gioco dell’oca è uscita la carta “torna al punto di partenza”; ma non tutto il male vien per nuocere e questa digressione ci ha comunque dato la possibilità di ammirare alcune vette da una prospettiva interessante.
Per evitare di ritornare proprio al punto di inizio cerchiamo un varco da cui poter scendere sulla strada per Leonessa ma sono necessari diversi tentativi per via della neve che intasa tutto il versante assai scosceso ed in ombra; alla fine troviamo un passaggio adeguato alle nostre capacità tecniche e così dopo oltre un’ora di marcia riusciamo a raggiungere l’inizio della sterrata con i cartelli del CAI per il M. Cambio… diciamo che l’abbiamo presa un po’ alla larga!
La sterrata scollina quasi subito e poi corre tutta esposta ad est passando sotto il Monte i Porcini che appare molto elegante nella sua forma di cono perfetto; la luce inonda la vista ed i colori sono bellissimi, pieni di contrasti tra il bianco scintillante della neve e le prime fioriture dove il terreno si è già scoperto.
Il resto è una tranquilla passeggiatona (tranne un tentativo di scorciatoia che ci porta a deviare verso una grossa gobba la quale, infida, ne celava un’altra uguale e poi un’altra ancora separate da profondi canali … giusto per aggiungere un po’ di pepe all’escursione!) fino alla base del Cambio e con un’ultima pendenza siamo in vetta.
Una vera meraviglia: panorami immensi, profondi silenzi, panini e bibita! E così entri in uno stato di pace interiore da cui non vorresti più uscire!
Per il ritorno andiamo a cercare il sentiero 440 che inizia proprio al di sopra del rifugio Maiolica e riporta alla Sella Iacci traversando il versante ovest de i Porcini: questo sentiero è molto bello e lo suggeriamo anche perché così si effettua un anello e vario e panoramico.
Alla fine tra deviazioni volontarie ed involontarie, salite e discese abbiamo passato lassù più di cinque ore e siamo stati benissimo … patatine fritte,  bitterino e programmi per la prossima uscita al bar di Pian de Valli completano il tutto.